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Linux Day 2012: Renzo Davoli gioca con il Raspberry Pi

Renzo Davoli
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Come avevamo anticipato in questo articolo oggi 27 ottobre 2012 è il Linux Day e in numerose città italiane si stanno svolgendo convegni, attività, laboratori per promuovere i sistemi operativi Linux e la cultura dell’open source . A questo link potete vedere la mappa con tutti gli eventi e trovare quello più vicino a voi.

Sono appena rientrato dalla mattinata al Linux Day di Bologna che si è tenuta presso il palazzo della ConfArtigianato e di cui potete vedere il programma a questo link. Sono rimasto colpito favorevolmente dall’intervento del noto Professore dell’Università di Bologna Renzo Davoli in veste, in questo caso, di artigiano delle tecnologie così come lui stesso si è presentato. Il tema del suo intervento era legato alla presentazione e alla dimostrazione pratica dell’uso e delle possibili applicazioni del Raspberry Pi, un circuito stampato poco più grande di una carta di credito che svolge in tutto e per tutto le operazioni tipiche di un normale PC, anzi, fa anche qualcosa in più. 

Renzo Davoli

Il Professor Davoli si è presentato con una valigia carica di congegni elettronici acquistati o ideati da lui con i quali ha stupito i presenti realizzando e dimostrando in tempo reale la versatilità con cui questa scheda elettronica può sopperire a funzionalità e servizi offerti solitamente da prodotti “proprietari” e con costi ben superiori ai 35$ che servono per portarsi a casa un Raspberry Pi.

Dopo aver superato le avversità tecniche date dalla mancanza di un sostegno per il microfono e una videocamera che freezava spesso (problemi a cui Davoli ha saputo sopperire grazie alla sua simpatia) si è partiti con la conferenza vera e propria.

Per iniziare una breve presentazione del Raspberry Pi e delle interfacce di input/output che possiede soffermandoci in particolare sulla GPIO, un set di 24 pin messi a disposizione per interfacciare e comandare sensori o in generale device elettronici. Caratteristica che più di altre rende interessante questo giocattolino.

Dopo questo breve briefing si è partiti con esempi di laboratorio che hanno capitalizzato l’attenzione di tutti i presenti.

Mettete qualche centinaio di persone geek con un esperto informatico con la curiosità di un bambino e una valigia carica di “giocattoli” e il gioco è fatto! 

Prima l’accensione di un led tramite comandi shell che già da solo fa capire le possibili applicazioni nell’ambito della domotica. Poi sistemi più evoluti come l’inserimento di un interruttore che dava quindi la possibilità di comandare la stessa luce sia via Web che da interruttore fisico.

Tra una battuta, un problema tecnico e un nuovo esempio di applicazione del Raspberry l’ora è volata velocemente e senza soffermarci troppo sui singoli esempi abbiamo avuto modo di ammirare un piccolo congegno da 30 euro che è come un PC e che comanda senza problemi ciò che gli colleghi sia che si tratti di una semplice lampadina sia che si tratti di un misuratore di temperatura/pressione.

Il tema fondamentale su cui Davoli voleva sensibilizzare è che eravamo davanti ad un prodotto in grado di avere vari ambiti di applicazione e su cui, per prima cosa, è necessario giocare. Queste le parole usate dall’“artigiano Renzo” che più volte ha ribadito quanto sia importante giocare, scoprire e creare con il Raspberry Pi. Le possibili applicazioni sono infinite: si va dalla domotica al Server Televisivo casalingo, dalle PirateBox ad un centralino VOIP/SIP etc. E’ necessario solo prendersi un Raspberry Pi, qualche ora di tempo, e avere una valigia come quella del Professor Davoli da cui uscivano vari sacchetti pieni di schede, espansioni, transistor, misuratori, etc..

Requisito fondamentale è aver voglia di giocare. Citando il Professore universitario:

…la mia età biologica è diversa dall’età reale…

Quanti si riconoscono in questa frase?

Finita l’ora a disposizione (purtroppo a causa dei vari problemi tecnici non si è avuto modo di vedere tutto ciò che era stato preparato per l’occasione) c’è stato un fugace scambio di battute con i presenti che, incuriositi, si erano avvicinati alla cattedra del professore mentre riponeva i suoi “oggetti delle meraviglie”.

Tra una domanda e l’altra è in questa occasione che il Professor Davoli si è accorto di non aver detto una cosa importante. Approfitto quindi di questo articolo per fare da megafono alla proposta lanciata da Davoli: sarebbe bello avere dei gruppi di artigiani (e non) sul territorio che insegnano a giocare con un Raspberry Pi.

Sarebbe bello! E spero quindi che ci sarà occasione per iniziare a parlare seriamente e concretamente di questi gruppi dove magari potrebbero nascere progetti molto interessanti che ci permetteranno di rivedere la nostra vita domestica e, anche ma non solo, la nostra economia domestica!

Parlo di economia domestica poiché durante l’ora di conferenza si è aperta una parentesi mentre si parlava dell’utilizzo del Raspberry come Server Televisivo casalingo. E’ emerso che tra Davoli e la Tv non corre buon sangue.

Perché devo comprare un prodotto proprietario chiuso (Tv + Ricevitore Terreste) a prezzi faraonici se con un Server Televisivo Casalingo basato su Raspberry qualsiasi device in grado di andare in rete (un monitor, un laptop, un tablet, uno smartphone,etc..) può vedere il suo canale autonomamente? Perché devo pagare un Ricevitore per ogni apparecchio se uno è in grado di sopperire a N client?

Un’ottima domanda alla quale aspettiamo risposta non appena il Prof Davoli rilascerà il codice del suo Server TV Casalingo come promesso qualche ora fa.

Complimenti a Renzo Davoli e agli organizzatori del Linux Day! Servono molti più eventi di questo tipo in Italia!

 

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